MADONNA DELL’ALTARE:

La vegetazione che prevale in questa località è quella di una cerreta mista mesofila. Alla dominanza del cerro (Quercus cerris) si accompagnano numerose altre specie arboree quali il carpino bianco (Carpinus betulus), il faggio (Fagus sylvatica subsp. sylvatica), diversi aceri (Acer campestre, A. opalus subsp. obtusatum). Nello strato arbustivo sono più o meno abbondanti arbusti quali il rovo ghiandoloso (Rubus hirtus), l’agrifoglio (Ilex aquifolium), la dafne laurella (Daphne laureola) e la Rosa cavallina (Rosa arvensis). Nelle radure del bosco si rinviene un pascolo a dominanza di Bromospis erecta e/o Brachypodium rupestre, con presenza di Achillea collina, Lotus corniculatus subsp. corniculatus, Prunella vulgaris subsp. vulgaris. La componente forestale del paesaggio è meglio rappresentata ed è costituita prevalentemente da orno-ostrieti in cui, oltre al carpino nero (Ostrya carpinifolia) è possibile rinvenire orniello (Fraxinus ornus subsp. ornus) e acero campestre (Acer campestre). Nell’area si sviluppa un estesa faggeta, mentre su versanti opposti si realizza un esteso rimboschimento a prevalenza di conifere. Ben rappresentati, negli spazi aperti, sono formazioni erbacee appartenenti agli xerobrometi, mentre nelle situazioni più rocciose prevalgono aspetti di gariga a camefite.

Descrizioni delle specie

Cephalanthera rubra

Cephalanthera rubra

Etimologia: l’epiteto specifico rubra deriva dal latino (rossa) per il colore dei fiori.

Descrizione: pianta che può raggiungere anche 70 cm di altezza. Scapo esile, le foglie sono lanceolate, verde scuro con nervature molto pronunciate. L’infiorescenza lassa, può essere composta da 3 a 10 fiori. I fiori sono grandi, aperti e di colore rosa più o meno intenso fino a diventare porpora. Sepali e petali acuti, il sepalo mediano è connivente con i petali. Il labello è più piccolo dei sepali, la base è molto chiara e i margini sono di color rosa inteso. I lobi laterali a volte rosa, sono caratterizzati dalla presenza di nervature gialle disposte a ventaglio. Priva di sperone. Ginostemio allungato, di color porpora.

Dactylorhiza maculata

Dactylorhiza maculata

Etimologia: l’epiteto specifico si riferisce all’aspetto del labello.

Descrizione: pianta alta fino a 100 cm, scapo sottile, verde e spesso violaceo all’ apice. Le foglie verdi scuro, ellittiche, caulinari, sono caratterizzate dalla presenza di macule di colore bruno solo sulla pagina superiore. Infiorescenza densa, conica, caratterizzata da numerosi fiori. I sepali sono di colore viola-porpora caratterizzate da una serie di linee e punteggiature color porpora, quello mediano unito con i petali a formare un casco. Il labello è largo, trilobato, con il lobo mediano arrotondato chiaro alla base con una sfumatura porpora che parte dal centro e si intensifica al margine, caratterizzato come i tepali da linee e puntini porpora. Sperone cilindrico e discendente. Ginostemio ottuso.

Epipactis helleborine

Epipactis helleborine

Etimologia: l’epiteto helleborine deriva da latino helleborus per la tipica forma delle foglie che somiglia al veratro.

Descrizione: pianta alta fino a 100 cm. Fusto verde, eretto, spesso la parte inferiore è rosata. Le foglie massimo 10 sono spiralate. Infiorescenza, compatta e allungata può essere composta da oltre 100 fiori. I fiori, semiaperti o aperti sono leggermente pendenti possono essere verdi o rosati. I sepali sono ovati e stretti, sfumati di rosa con nervature verdastre. I petali invece sono di un colore più intenso. Il labello è più corto dei sepali bianco verdastro verso l’esterno, all’ interno bruno-nerastro. Ginostemio corto.

Neottia nidus avis

Neottia nidus avis

Etimologia: neottia deriva dal greco neotteia (nido) nidus avis dal latino (nido, uccello) il nome gli è stato attribuito per l’aspetto dell’ apparato radicale.

Descrizione: pianta alta fino a 50 cm. Scapo robusto di colore bruno-giallastra raramente bianca, completamente priva di clorofilla. Le foglie sono guainanti, lanceolate. L’infiorescenza è densa e cilindrica con 15-40 fiori. I fiori sono grandi e hanno un leggero profumo di miele, la distribuzione dei fiori è più densa all’apice, mentre alla base i fiori sono distanti tra loro. Il labello è pendente con base a cupola, bilobato, i lobi sono divergenti e allargati. Privo di sperone. Ginostemio lungo e bianco.

Platanthera chlorantha

Platanthera chlorantha

Etimologia: l’epiteto chlorantha deriva dal greco chloros (verde) e anthos (fiore) per il tipico colore dei fiori.

Descrizione: pianta alta fino a 50 cm. Scapo robusto, con 2 foglie basali, di colore verde lucido, che formano una rosetta basale. Infiorescenza lassa e cilindrica composta da 8-30 fiori profumati di sera.

Sepali ovali e falciformi, il mediano a stretto contatto con i petali fino a formare un casco. Labello a forma di lingua, pendente, la base del labello è bianca e verso l’apice è verde-giallastro. Sperone claviforme con sommità ottusa, più lungo dell’ovario. Ginostemio largo.