VALICO DELLA FORCHETTA – QUARTO SANTA CHIARA:

La vegetazione al Valico della Forchetta è caratterizzata maggiormente dalla presenza di un estesa faggeta che interessa la porzione nord-orientale dell’area. Sul versante opposto, invece, trova ampio spazio un rimboschimento. Sullo stesso versante non sono infrequenti spazi aperti con xerobrometi e, nelle situazioni più rocciose, aspetti di gariga a camefite con Satureja montana subsp. montana, Helianthemum oelandicum subsp. incanum.

Al Quarto di S. Chiara prevale una vegetazione a prateria che, a seconda dell’altezza del piano di campagna e delle caratteristiche fisico-chimiche dei suoli, varia da umida a inondata, a decisamente igrofila. Le specie prevalenti nel prato umido da fieno sono Cynosurus cristatus e Lolium arundinaceum. Sono da segnalare le praterie a Carex buxbaumii e Carex disticha, in quanto assumono particolare importanza per la loro rarità.

Descrizioni delle specie

Cephalanthera longifolia

Cephalanthera longifolia

Etimologia: l’epiteto specifico deriva dal latino longifolia (dalle lunghe foglie).

Descrizione: pianta alta fino a 50 cm. Fusto foglioso di colore verde chiaro. Le foglie al massimo 12, sono lanceolate con nervature evidenti decrescenti dal basso verso l’alto. L’infiorescenza è lassa con massimo 30 fiori.

I fiori sono bianchi, profumati, eretti e socchiusi. I sepali sono lunghi, lanceolati-acuti mentre i petali sono più piccoli, ottusi e uniti al sepalo mediano. Il labello è bianco, con poche creste longitudinali gialle, concavo, con i lobi laterali diritti intorno al ginostemio. Sperone assente.

Dactylorhiza incarnata

Dactylorhiza incarnata

Etimologia: l’epiteto specifico incarnata gli è stato attribuito per il colore roseo dei fiori.

Descrizione: pianta alta fino a 80 cm. Scapo robusto verde chiaro. Le foglie, massimo 8, sono erette, lanceolate avvolgenti il fusto, spesso superano la base dell’ infiorescenza. Le bratte sono lunghe, lanceolate e sporgono fuori l’infiorescenza, spesso sfumate di rosso. L’ infiorescenza è densa con numerosi fiori. I fiori sono di color rosa più o meno intenso. Sepali laterali e divergenti, quello mediano insieme ai petali sono rivolti in avanti a formare un cappuccio. Il labello è leggermente trilobato con puntini e linee di color porpora. Sperone robusto, conico e rivolto verso il basso.

Dactylorhiza maculata

Dactylorhiza maculata

Etimologia: l’epiteto specifico si riferisce all’aspetto del labello.

Descrizione: pianta alta fino a 100 cm, scapo sottile, verde e spesso, violaceo all’ apice. Le foglie verdi scuro, ellittiche, caulinari, sono caratterizzate dalla presenza di macule di colore bruno solo sulla pagina superiore. Infiorescenza densa, conica, caratterizzata da numerosi fiori. I sepali sono di colore viola-porpora caratterizzate da una serie di linee e punteggiature color porpora, quello mediano unito con i petali a formare un casco. Il labello è largo, trilobato, con il lobo mediano arrotondato chiaro alla base con una sfumatura porpora che parte dal centro e si intensifica al margine, caratterizzato come i tepali da linee e puntini porpora. Sperone cilindrico e discendente. Ginostemio ottuso.

Gymnadenia conopsea

Gymnadenia conopsea

Etimologia: il termine conopsea deriva dal greco konops (zanzara) per l’aspetto dello sperone che assomiglia all’ apparato boccale delle zanzare.

Descrizione: pianta che può raggiungere 1 m di altezza. Lo scapo eretto, flessuoso e di colore verde chiaro alla base e violaceo all’apice. Le foglie inferiori sono lunghe, lineari e lanceolate, le foglie superiori sono bratteiformi. L’ infiorescenza è densa e allungata con fiori piccoli, profumati, di colore variabile dal rosa al rosso porpora, raramente bianchi. Sepali laterali lunghi, e quello mediano ricurvo in avanti riunito insieme ai petali fino a formare un casco. Il labello trilobato, lobi molto simili tra loro. Sperone molto lungo, filiforme, arcuato verso il basso, contenente poco nettare.